9 luglio 2007

Buon senso e legalità, 3

Se si smarrisce il certificato elettorale, occorre compilare un certo modulo per averne una copia. Il modulo contiene i dati anagrafici dell'intestatario, il numero di documento e la firma; il tutto deve essere vidimato da un impiegato.

Entro nell'ufficio, prendo il modulo in esposizione vicino all'entrata, lo compilo in stampatello chiarissimo e lo presento allo sportello unitamente alla carta d'identità per la verifica.

- Chi le ha dato questo foglio?
mi sento dire.
- C'è una pila di questi moduli all'entrata; l'ho preso e l'ho compilato.
- No, questo lo devo compilare io. [strappa il modulo] Allora, nome?
La geniale impiegata a questo punto comincia a scrivere in un corsivo assolutamente incomprensibile.
Ma chi li istruisce questi? Nessuno, mi sembra ovvio. Ha sentito dire che deve compilare i moduli lei, che deve verificarne lei la correttezza; ma invece di verificare, col mio documento davanti, che io abbia scritto i dati corretti, strappa il modulo e lo compila di suo pugno - come se questo avesse un valore aggiunto. Ridacchia, per giunta, come se l'idiota fossi io.

Ah, le raccomandazioni. Microcefali al potere. Dove finiremo di questo passo?

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