9 luglio 2007

Buon senso e legalità, 2

Vado in un ufficio per far valere un mio diritto. Entro, trovo due impiegati che - in stile e contenuti perfettamente all'italiana - si vantano l'un l'altro di come stanno fregando lo Stato: uno ride perchè ha intestato il suo portatile alla madre anziana, che non sa nemmeno cosa sia un computer; e ha "risparmiato". L'altro, probabilmente, lo ammira, e pensa che potrebbe fare lo stesso.

La mia richiesta in quell'ufficio è legale, ma insolita. Non ne ricevono una simile da anni. La prima reazione è di sorpresa, e mi dicono:

Mi dispiace, ma il suo caso non rientra in quelli previsti.
Sicuro che il mio caso rientri tra quelli previsti, vado a casa e mi documento sulle leggi in materia. Tra mille riferimenti incrociati tra DL, DPR, leggi regionali e regolamenti vari, trovo il paragrafetto che "parla di me". Torno all'ufficio, faccio presente il tutto,porto copie delle leggi e riferimenti vari. Dico che posso ritornare, è giusto che anche lui controlli, e consulti le sue fonti; per facilitargli il lavoro, cito anche il numero della Gazzetta Ufficiale dove può veirificare il tutto. La risposta? Forse un "Le faremo sapere, verificherò/farò presente a chi di dovere?" No, purtroppo:
- Sa... Il mio collega... No, noi non abbiamo mai avuto un caso del genere, non posso accettarlo.
- Mi scusi, ma le sto portando le fonti ufficiali... Controlli pure, magari ripasso e...
- [senza nemmeno guardare i fogli] No, guardi, non credo di poterlo fare, non mi prendo questa responsabilità...
La mia reazione è stata più calma di quella che avrei dovuto avere. Avrei dovuto urlargli che era un cretino, che pochi giorni prima si vantava delle sue furberie per rubare allo Stato e ora non aveva le palle per attuare una cosa legale ma insolita. Che probabilmente non aveva nemmeno la capacità di capire i riferimenti e il lessico complicato di una legge, dato che aveva ottenuto quel posto di impiegato non per meriti ma per qualche raccomandazione, ovvio.
Invece, ho girato i tacchi e me ne sono andato. Ho chiamato il Ministero, che ha chiamato l'ufficio: avevo ragione. Sono tornato il giorno dopo e l'impiegato, in silenzio, ha timbrato quello che doveva timbrare. Ma ha avuto lui l'ultima parola:
Io glielo timbro, ma secondo me, comunque, il suo caso non c'entra.
Qualcuno gli dica che a volte è meglio star zitti, e non dimostrare con poche orgogliose parole che si è davvero idioti.

Ma dico, ti vantavi di imbrogliare lo Stato, e al momento di fare una cosa legale hai paura?
Mah.

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