11 luglio 2007

Quanta frutta portare a casa

Si dà il caso che la linea di succhi di frutta Yoga Optimum sia l'unica composta dal 70% di frutta. Altre marche, come la più pubblicizzata Santàl, mettono solo il 50% di frutta. Parliamo di succhi di pera, di pesca e poco altro; altri frutti, come l'ananas o l'arancia, permettono di arrivare al 100% di frutta.

Ora, il prezzo di una bottiglia di succo di pesca Optimum costa pressapoco quanto una di succo di pesca Santàl. Le persone che ho visto scegliere tra i succhi, al supermercato, non guardano la scritta "70%" impressa a caratteri cubitali sull'etichetta, ma si limitano a prezzo e quantità: le bottiglie Optimum, in vetro (materiale preferibile in fatto di confezionamento di alimenti), sono da 750ml, mentre i tetrapack Santàl sono da 1 litro; il prezzo è praticamente identico; senza ragionarci un attimo di più, gli scaltri consumatori si fiondano sul Santàl. Ma conviene?

Il 70% di 750ml è pari a 525ml, mentre il 50% di 1 litro è ovviamente 500ml. Ergo, gli scaltri consumatori hanno acquistato, allo stesso prezzo dell'Optimum, 25ml in meno di frutta e una confezione di minor valore. Il resto è acqua e antiossidanti, che avremmo potuto aggiungere comodamente a casa - posto che ci piacca il succo di frutta più diluito.

La morale? Cari, produttori, non sforzatevi di produrre prodotti genuini; tanto la gente è abbastanza furba da guardare solo il prezzo al kilo.

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